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2 luglio 2010

Consulente aziendale, schiavo al lavoro


Ho trovato in rete questo divertente (e allo stesso tempo tragico) articolo, che fotografa molto bene la realtà di uno dei mestieri più in voga ultimamente, quello del consulente aziendale.
Leggetevelo attentamente e riflettete bene prima di accettare una proposta di lavoro di questo genere, perché questi sono i rischi a cui andrete incontro:


Il “consulente” è uno dei nuovi mestieri che i giovani d’oggi sono costretti a fare. Ci sono decine di tipologie differenti, ma una cosa li accomuna tutti: sono sfruttati.
Fra i consulenti gira spesso questa storiella che rende bene l’idea di che tipologia di lavoro facciamo:

1- Lavori a degli orari bizzarri. (Come le prostitute)
2- Sei pagato per rendere felice il tuo cliente. (Come le prostitute)
3- Il tuo cliente paga tanto, ma è il tuo padrone che intasca. (Come le prostitute)
4- Sei pagato all’ora, ma i tuoi lavori arrivano fino a quando il lavoro è finito. (Come le prostitute)
5- Sei ricompensato se soddisfi le fantasie del cliente. (Come le prostitute)
6- Ti è difficile avere e mantenere una famiglia. (Come le prostitute)
7- I tuoi amici si allontanano da te e resti solo con gente del tuo tipo. (Come le prostitute)
8- E’ il tuo cliente che paga l’hotel e le ore di lavoro. (Come le prostitute)
9- Il tuo padrone ha una gran bella macchina. (Come le prostitute)
10- Il cliente vuole sempre pagare di meno e tu devi fare delle meraviglie. (Come le prostitute)
11- Quando ti alzi dal letto, ti dici: "Non posso fare questo per tutta la vita!". (Come le prostitute)
12- Comunque va, te lo prendi sempre in quel posto.


Finito il momento simpatia passo a raccontarvi questo fantastico mondo.
La consulenza non è un mondo ben definito, esistono decine di tipologie di consulenti, c’è il consulente IT, quello di processo, quello strategico e via dicendo. Una sola cosa accomuna la quasi totalità dei consulenti: sono sfruttati.La mia esperienza personale e la miriade di consulenti con i quali sono venuto a contatto dimostrano e raccontano in parte questa realtà. Molto spesso da fuori siamo visti come “fortunati“, non lavoriamo in miniera, ovvio, molto spesso abbiamo un contratto e parecchi benefit, ma in realtà condividiamo tendenzialmente le stesse problematiche dei precari.Qualche tempo fa leggevo questo post su un blog che seguo spesso e in molte delle cose dette mi sono rivisto, ho rivisto le mie paure e le mie incertezze sul futuro.

DICIAMO LE COSE COME STANNO - Vi racconto come funziona questo fantastico mondo.Esci dall’università, nel mio campo siamo quasi tutti economisti e ingegneri gestionali, e cominci a guardarti intorno, mandi curriculum. Le società di consulenza (le principali: Accenture, Deloitte, Ernst&Young, Price Waterhouse Coopers, KPG e via dicendo) se hai una votazione decente sono le prime a contattarti. Fai i colloqui, se rendi bene e vedono che hai un profilo che si può adattare alle loro esigenze, ti prendono. Inizi come tutti con uno stage (dai 500 agli 800 euro mensili) e ti catapultano nel mondo del lavoro. La consulenza lavora su commesse, ovvero, su progetti presso altre società e vende le sue risorse (ovvero te…) al cliente per cifre iperboliche (dai 150 ai 1000 euro a g/U) per un tot di giornate. Vi faccio un esempio: la società X necessita di un determinato servizio e si rivolge agli esterni perchè al termine dell’erogazione del servizio non vuole altri dipendenti difficilissimi da licenzieare. Contatta un certo numero di società che gareggiano fra loro al ribasso. Vince chi offre il meglio a meno soldi. Preso il progetto la società di consulenza manda i suoi consulenti dal cliente. Tu stagista/apprendista entri in una società esterna, i cui dipendenti godono di tutti i benefici contrattuali, e non conti niente. Al termine del progetto vai via e ricominci da un altro cliente. Sempre così per anni.

Continua a leggere l'articolo originale completo su Giornalettismo.com


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2 commenti:

Anonimo ha detto...
 

Di sicuro la legge Biagi non ha aiutato a creare professionalità e posti di lavoro stabili.
La cosa buffa è che finora nessuno l'ha ancora cambiata, lasciando i giovani nelle mani degli sfruttatori (come le prostitute, appunto).

Marco ha detto...
 

Bell'articolo. Complimenti


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