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18 settembre 2006

La Cassazione da' ragione ai clandestini


Per la Cassazione è "giustificato" il comportamento dell'immigrato extracomunitario clandestino che, per mancanza di soldi, non rientra in patria dopo aver ricevuto dal questore l'ordine di allontanamento dal territorio italiano in quanto trovato senza i documenti di soggiorno in regola. In particolare questa tesi è sostenuta dalla prima sezione penale della Suprema Corte con la sentenza 30774 depositata oggi.

Con questa decisione i magistrati di piazza Cavour hanno respinto il ricorso presentato dalla Procura della Corte di Appello di Roma, contro la sentenza con la quale il tribunale della capitale, lo scorso 10 gennaio, aveva assolto con la formula "perché il fatto non sussiste" una cittadina romena, Malina A.N., dall'accusa di non aver ottemperato all'ordine di allontanamento dal territorio dello Stato, in quanto la donna - così hanno argomentato i giudici di merito - era "sprovvista del denaro occorrente al rimpatrio, circostanza plausibile essendo emerso che alloggiava presso uno scalo ferroviario".

"La sentenza con la quale la Corte di Cassazione conferma l'assoluzione del clandestino che non ottempera all'intimazione ad allontanarsi dall'Italia, se non si dimostra che ha il denaro per tornare nello Stato di origine, si aggiungerà, quale messaggio negativo, agli annunci di abolizione della legge Fini Bossi, lanciati da vari esponenti del governo Prodi". E' quanto afferma Alfredo Mantovano, dell'esecutivo di An.

Devo dire che questa decisione della Cassazione trova anche me assolutamente in disaccordo.
Da che mondo e mondo, nessun clandestino in Italia (proprio per lo stato di clandestinità in cui si trova) può possedere un'abitazione, un conto in banca o comunque un qualcosa che sia registrato in un ufficio pubblico o privato.
Inoltre, i soldi che ha sono esclusivamente in contanti e quindi facilmente occultabili in qualsiasi momento. In ogni momento, dunque, si potrebbe dimostrare l'assoluto stato di nullatenenza dell'imputato.

Pertanto, a seguito di questa sentenza, da ora in avanti tutti gli extracomunitari clandestini potranno legittimamente e tranquillamente rimanere nel territorio italiano anche dopo l'ordine di allontanamento, in quanto "giustificati" dalla mancanza del denaro utile a ritornare in patria.

Che dire? Un'altra grande vittoria della giustizia italiana!

P.S. Ma non sarebbe più facile caricarli su un mezzo e riportarli a casa, piuttosto che lasciare loro in mano un fogliettino con cui soffiarsi il naso?
O non sarebbe meglio cercare di aiutare i loro paesi a svilupparsi, insegnando loro "a pescare" e non "regalando pesci", piuttosto che ritrovarseli disperati qui in Italia con l'unica possibilità di delinquere per sopravvivere?


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12 commenti:

Anonimo ha detto...
 

CI SIAMO BEVUTI IL CERVELLO!!!!

Anonimo ha detto...
 

bene, diamogli ogni possibile mezzo per rimanere qui, freghiamocene se la gente italiana non li può più vedere, se le città sono ridotte a immensi porcilai, se la gente ha paura di abitare nei palazzi invasi dai magrebini che non rispettano niente e nessuno...ma si, tanto i magistrati lo stipendio a fine mese lo prendono lo stesso....tanto visto che se non lavorano li mantiene lo stato, quindi NOI con le tasse, darei volentieri 20 euro al mese allo stato per spenderli in rimpatri forzati, con voli alitalia se servisse a ripulire l'Italia. I clandestini in quanto tali non hanno il diritto legale di soggiornare in un territorio senza il permesso, pertanto vanno riaccompagnati a casa loro. Fare la fame qui o farla là che differenza fa?

Anonimo ha detto...
 

Che bravi! così ce li teniamo e cosa faranno? Furti, stupri, omicidi,....mi viene in mente Interceptor....

Anonimo ha detto...
 

Importante che rimangano quelli onesti perchè non voglio svegliarmi una mattina sentendo che gli albanesi o i rumeni hanno violentato delle ragazze.

Anonimo ha detto...
 

Io ultimamente mi vergogno di essere italiano per colpa di questi politici. Il fatto è che loro non prendono il treno o l'autobus per andare al lavoro,non fanno la fila al pronto soccorso, non frequentano i bar o ristoranti normali dove ti trovi di tutto,non vanno mai al supermercato e nemmeno girano da soli di sera per la strada. Per me hai il permesso di soggiorno ok ma se hai il foglio di via te ne devi andare e subito. La gente è stanca di aver paura a casa propria. Non scrivo più nulla perchè poi mi incazzo e mi guasto solo il fegato. Ma se vendo tutto quello che ho ed è poco chiudo il conto in banca anche io sono un nullatenete, posso così occupare case vuote e se per caso ho voglia rubare qualcosa tanto non possono farmi nulla, non ho nulla. Ma chi è il genio che ha queste idee così stupefacenti?

Anonimo ha detto...
 

ma al debito pubblico ci pensiamo?

Anonimo ha detto...
 

Lo stato non ha le palle per fare il bene dell'italia... allora lo dovranno fare i cittadini... instaurare dei squadroni della morte e falli scappare altrimenti ci lasciano la pelle... a volte la soluzione mogliore è il bastone, visto che con buonismo otteniamo solo violenza... alla violenza si rosponde con violenza..

Anonimo ha detto...
 

Vergogna...ennesima dimostrazione della Giustizia Italiana, tanto alla fine chi ne fa le spese siamo sempre noi Italiani! Sono di Palermo ma abito da 3 anni a Torino e la situazione da Sud a Nord non cambia: immigrati ovunque, spaccio, sporcizia, stupri, insicurezza al quale rispondiamo con...BUONISMO! BASTA!!! Non me ne frega niente del permesso di soggiorno o foglio di via visto che spesso se ne fregano e fanno i loro PORCI comodi! Questi sono ingrati, li ospiti, dai loro una possibilità e come ti ripagano? Dopo l' indulto anche questa genialata! Sono stato all' estero (Norvegia, Germania, Svizzera, etc...) e tutto è diverso visto che controllano le frontiere e buttano fuori chi fa stronzate!Uno stato civile secondo me ha il dovere di dare una mano a chi è più sfortunato finchè si rientra nelle centinaia o poche migliaia di persone, qui entrano a milioni interi popoli, altro che caduta dell' Impero Romano! In più abbiamo un calo delle nascite e loro entrano a milioni facendo 5 figli a botta, ma in futuro chi ci sarà in Italia? In più se cerchi di difenderti passi anche dalla parte del torto! Chiamatemi anche razzista ma esigo che questi clandestini schifosi e dannosi vadano via SUBITO a calci nel CULO! Basta con il buonismo inutile e ipocrita! Basta così mi sono quasi sfogato!
SU LA TESTA ITALIA...

Anonimo ha detto...
 

Beh quando si parla di immigrati è troppo facile pensare a stupri, omicidi e compagnia. Non è sempre così certo occorre una qualche forma per controllare il fenomeno...

Anonimo ha detto...
 

Vi rendete conto che continua ad essere svantaggiato chi lavora? Se io non ho la possibilità di guadagnare, e quindi non ho neanche i soldi per un rimpartio forzato, mi è parmesso di rimanere..E se non ho soldi per mengiare continuerò a rubare, a vivere al limite della legalità, anzi nell'illegalità, senza un futuro.
Mentre se io lavoro, non sono ancora registrato e quindi sono illegalmente in Italia, ma sto cercando di vivere onestamente, sono, colpa la mia possibilità di guadagnare, immediatamente obbligato a rientrare i patria.
Il paradosso, per quanto forse non così estremo, è chiaro.

Anonimo ha detto...
 

sinceramento non credevo che l'Italia ospitasse tanti razzisti da poter aprire una sezione del Ku Klux Klan.
Resto soprattutto colpito dall'equazione immigrati criminalità... Non male per chi ha in casa mafia, camorra e 'ndrangheta. Certo potrebbero fare dovunque come a Foggia per la raccolta dei pomodori: lavorare sedici ore al giorno per paghe di fame.
E poi che pretese, vorrebbero un posto per dormire, uno per mangiare, uno per curarsi in caso di necessità.
Per chi non lo sapesse comunque anche l'Europa diventerà interrazziale come gli U.S.
Padroni in casa nostra appunto, colo che la casa è il mondo.

Maurizio Pieroni

Anonimo ha detto...
 

Meno male perche' chi ha i soldi se ne va.E forse si salva dal mio martello che gli spacco in testa senza esito di riflessione.Da sempre colei che ionveste al loro stato e Governo e sentire dire NO,cose da poco.


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