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8 novembre 2007

Radiohead, successo o flop annunciato?


Nelle scorse settimane ha fatto molto discutere l'iniziativa del gruppo musicale Radiohead di vendere on line in formato mp3 il proprio ultimo album "In Rainbows" ad un prezzo deciso direttamente dall'acquirente finale... in pratica un'offerta libera.

La discussione verteva sul se e quanto avrebbero offerto gli utenti: avrebbero pagato un prezzo "giusto" o avrebbero sfruttato l'occasione per avere un album gratis legalmente?
Al momento circa il 62 % di coloro che hanno scaricato l’album hanno fatto un’offerta di 0 Euro. Il 17 % degli utenti ha offerto tra 1 e 4 Dollari mentre il 12 % ha pagato tra gli 8 e i 15 (il costo della maggior parte degli album su iTunes è di 10 Dollari). Solo il 6 % ha pagato tra i 4 e gli 8 dollari, mentre un generoso 4 % ha sborsato tra i 12 e i 20 bigliettoni.

Ai Radiohead, tutto sommato, non è comunque andata male. Il prezzo medio pagato è stato di circa 6 Dollari USA, grazie al contributo di quel terzo pagante che ha scaricato “In Rainbows”. Non essendo presente una catena distributiva con i costi tradizionali, la band ha incassato (da un totale di 1,2 milioni di download) circa 2,3 Dollari ad album, contro un non troppo lontano 3-5 Dollari che attualmente incassa dalla vendita tradizionale, sempre riferita al singolo album. Se la matematica non è un'opinione, il ricavo si avvicina molto ai 3 milioni di dollari.

Personalmente, credo che i mancati introiti derivati da questa scelta (epocale) saranno più che compensati da un maggiore afflusso ai concerti live, soprattutto di coloro che, grazie a questa iniziativa, hanno avuto la possibilità di conoscere ed apprezzare per la prima volta il gruppo.

E' un po' come il discorso che feci tempo fa sulla pirateria.

Voi che ne pensate?


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7 commenti:

Val3riO ha detto...
 

concordo pienamente, secondo me è stato un successo!

Anonimo ha detto...
 

in borsa si dice che il mercato ha sempre ragione, quindi è stato pagato il giusto: imporre 3-5$ contro i 2.3 pagati quindi a mio avviso avrebbe solamente ridotto le vendite, anche poerchè chi non ha dato nulla, magari l'avrebbe piratato e lo stesso non avrebbe pagato.
Inoltre 3 milioni di $ secondo me sono un ottimo segnale per gli artisti: gli artisti ci danno la musica, le major ci danno il supporto e devono essere pagate per quello ed il supporto oggi diventa sempre meno importante proprio perchè è cambiata la tecnologia insieme con il metodo di fruizione della musica.

Anonimo ha detto...
 

mi sono reso conto di avere omesso la punteggiatura :-)
saluti

Riccardo ha detto...
 

Luigi sei stato comunque chiarissimo!

Ciao :)

Anonimo ha detto...
 

Uhm...il maggiore afflusso ai concerti non credo sia un fattore decisivo; i Radiohead sono già, probabilmente, la band più apprezzata del pianeta, forse l'unica che può vantare un pubblico trasversale che va dall'indie rocker duro e puro al normale fruitore di musica mainstream. I loro concerti fanno già sold out ovunque. Sui concerti ci campano soprattutto le band del sottobosco che infatti sfornano un disco ogni sei mesi, che di solito vende pochissime copie, per poter poi andare in tour.
Piuttostp, il discorso economico non credo sia una priorità per i Radiohead che a mio modo di vedere si sono semplicemente presi una rivincità sulla Emi, nella loro posizione possono anche permettersi di rimetterci qualcosa.

p.s. Rispetto a quanto fatto in passato, detto tra noi, il disco è deboluccio comunuqe---

Anonimo ha detto...
 

Queste iniziative vanno bene per gli artisti già affermati, ma per quanto riguarda gli emergenti è ancora necessaria (purtroppo...), l'intermediazione delle etichette discografiche. Anche se quest'ultime, specie se piccole, fanno una promozione del tutto insufficiente (quando la fanno!), hanno sempre dalla loro la possibilità di distribuire nei negozi. Questo dà all'artista un minimo di visibilità: chi altrimenti andrebbe a cercare su Google il nome del signor nessuno?

Daniele ha detto...
 

A parte che se fossero veri è stato un successo... Cmq la band ha fatto una nota ufficiale smentendo i dati, in quanto dicono che non essendo stati comunicati a nessuno solo loro li conoscono...


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