Questo
racconto fa parte di un libro che sto leggendo in questi giorni e ci fa capire come
certe volte l'uomo sia terrorizzato a priori dalle possibili conseguenze di certi eventi, senza pensare che il più delle volte riescono a trasformarsi in occasioni positive. Naturalmente può valere anche il contrario, ma in misura minore. Leggetelo con attenzione.
C'era una volta in un villaggio un vecchio molto saggio.
La gente del luogo si rivolgeva a lui con fiducia per avere consigli e risposte alle proprie domande e preoccupazioni.
Un giorno un contadino si recò dal vecchio e gli disse tutto agitato "Vecchio saggio, aiutami.
Mi è successa una cosa terribile. Mi è morto il bue e non ho un altro animale che mi aiuti ad arare la terra! Non è la cosa peggiore che potesse capitarmi?"
Il vecchio saggio gli rispose: "Forse sì, forse no."
Il contadino tornò di corsa in paese e disse ai vicini che il vecchio era ammattito.
Questa era di certo la cosa peggiore che gli potesse capitare.
Perchè non lo aveva capito subito?
Tuttavia il giorno dopo apparve vicino alla fattoria del contadino un bel cavallo giovane e robusto.
Visto che non aveva più il bue, l'uomo pensò di rimpiazzarlo col cavallo, e così fece.
Il contadino era al settimo cielo per la gioia. Arare il campo non era mai stato tanto facile.
Così tornò dal vecchio a scusarsi.
"Avevi ragione, saggio. Perdere il bue non era la cosa peggiore che mi potesse capitare. In realtà è stata una benedizione. Infatti non avrei mai catturato il mio nuovo cavallo se il bue non fosse morto! Devi convenire che questa è la cosa migliore che potesse capitarmi."
E anche questa volta il vecchio rispose: "Forse sì, forse no."
Ci risiamo, pensò il contadino, di certo il vecchio adesso è ammattito per davvero.
Ma anche stavolta il contadino non sapeva cosa sarebbe successo.
Qualche giorno dopo il figlio del contadino stava galoppando e venne disarcionato.
Si ruppe una gamba e perciò non sarebbe più stato in grado di aiutare il padre per il raccolto.
Oh no, pensò il contadino. Adesso moriremo di fame. E di nuovo andò dal vecchio saggio.
Stavolta gli disse: "Come facevi a sapere che catturare quel cavallo non era affatto una buona cosa? Avevi ragione anche stavolta. Mio figlio s'è fatto male e non potrà aiutarmi per il raccolto.
Stavolta sono sicuro che questa è la cosa peggiore che mi potesse capitare devi convenire."
Ma come le altre volte il vecchio guardò tranquillamente il contadino e con tono comprensivo disse di nuovo: "Forse sì, forse no."
Furioso che il vecchio saggio fosse così ignorante, il contadino tornò di corsa al villaggio.
Il giorno dopo arrivarono i soldati a reclutare tutti gli uomini abili per la guerra che era appena scoppiata. Il figlio del contadino fu l'unico ragazzo del villaggio a non dovere partire.
E sarebbe vissuto, mentre gli altri probabilmente sarebbero morti in guerra.
La morale della storia è..
...che
non sappiamo cosa succederà, crediamo solo di saperlo.
Spesso ce la prendiamo moltissimo per qualcosa.
Ci immaginiamo che avvengano cose terribili.
E
il più delle volte ci sbagliamo.
Se restiamo calmi e tranquilli e ci teniamo aperti a tutte le possibilità, possiamo essere ragionevolmente sicuri che alla fine andrà tutto bene.
Ma ricorda: forse sì, forse no.
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