Camillo Benso Conte di Cavour definì il Lotto come "la tassa sugli stolti" ed effettivamente la definizione casca a pennello: ricordatevi infatti che lo Stato Italiano non è un ente di beneficenza e che nel gioco del Lotto, così come nel Superenalotto o nel Win for Life, chi ci guadagna sono sempre le casse statali.
Ancora più taglienti sono le parole del filosofo americano W.V. Quine, il quale ha scritto che "possiamo plaudire alla lotteria di Stato come a un sussidio pubblico per l’intelligenza. Il Lotto produce entrate pubbliche calcolate per alleggerire il fardello di esazioni che grava su di noi avveduti cittadini, che ci asteniamo dal partecipare a lotterie, a spese dell’ottenebrata massa degli incauti speranzosi".
Perché li ha definiti incauti speranzosi? Nel Lotto, a differenza di altri giochi in cui vi è un montepremi da dividere, la vincita è proporzionale a quanto si è giocato, ma purtroppo non è equa, come si dice tecnicamente.
Cosa significa vincita equa? Per fare un esempio banale, quando lancio una moneta ho due sole possibilità: testa o croce. Se il banco mi pagasse il doppio di quanto ho giocato ogni volta che azzecco la parte, allora quella sarebbe una scommessa equa, in quanto mi verrebbe dato indietro il valore della mia giocata moltiplicato per l'inverso della probabilità di vincere. In questo caso la probabilità di indovinare testa o croce è del 50%, quindi 1/2. L'inverso di 1/2 è 2, fattore per cui andrebbe moltiplicata la somma giocata.
Purtroppo, non essendo il Lotto un gioco equo, accade che le vincite siano pagate ben al di sotto dell'inverso della probabilità di vittoria. L'ambata, ovvero azzeccare un numero solo su una ruota, ha una probabilità di 5/90, essendo 90 i numeri totali e solo 5 quelli estratti. L'inverso di 5/90 è 90/5, ovvero 18. Se l'ambata fosse pagata equamente, lo Stato dovrebbe darvi 18 volte la posta, mentre in verità si limita a pagare 11,23 volte la cifra scommessa, da cui poi bisogna anche togliere una trattenuta del 6%.
Inoltre, più aumentano i numeri indovinati, meno diventa equa la scommessa. Guardate questa tabella, dove con vincita lorda si intende quanto si porterebbe a casa investendo 1 euro:
Numeri giocati | Numeri indovinati | Vincita lorda (euro) | Probabilità di vincita |
1 | 1 | 11,23 | 1 su 18 |
2 | 2 | 250 | 1 su 400,5 |
3 | 3 | 4.500 | 1 su 11.748 |
4 | 4 | 120.000 | 1 su 511.038 |
5 | 5 | 6.000.000 | 1 su 43.949.268 |
Già azzeccando un terno si ottiene meno della metà di quanto ci spetterebbe secondo il calcolo delle probabilità, per non parlare della cinquina che paga circa 1/7 del dovuto.
Non esiste un metodo per vincere al Lotto, perché ricordatevi che i numeri non hanno memoria e dunque c'è chi si è ritrovato in mutande e senza più la casa in attesa che uscisse un numero ritardatario. Chi vince sempre è lo Stato, che incassa mediamente tra il 30% ed il 40% delle giocate.
Come vincere sicuro al Lotto? Semplicemente
non giocando. Sommate quanto avete speso in un anno tra sistemi e numeri secchi e confrontatelo con quanto avete vinto: quasi sicuramente sarete in perdita. Sarebbe stato molto meglio mettere quei soldi da parte in un salvadanaio ed aprirlo dopo qualche mese, proprio come fosse una vincita inaspettata.
Lo strappo alla regola è consentito solamente qualora ci dovesse apparire in sogno qualcuno dettandoci i numeri vincenti. In quel caso, sarebbe un delitto non giocarli.
Ognuno è libero di fare come crede meglio; da parte mia non posso che ringraziare i tanti incalliti giocatori di Lotto per aver rimpinguato negli anni le casse statali, evitando alla collettività ulteriori tasse da pagare.
Vi lascio con le parole di
Publio Cornelio Tacito (55-120 d.C.), il quale quasi 2.000 anni fa aveva già capito che "
La speranza di diventare ricchi è la più diffusa causa di povertà".
Read More......