In Italia si parla tanto di voler disincentivare l'utilizzo dell'automobile a favore dei mezzi pubblici, ma quando si tratta di mettere in piedi una strategia convincente, l'unica soluzione che si trova è alzare le tariffe. E neppure di poco.
E' notizia di oggi che le Ferrovie dello Stato, come anticipato nei giorni scorsi, dal 1° gennaio 2007 aumenteranno mediamente il costo del biglietto del 9%, sui treni Eurostar e sugli Intercity.
Il presidente Cipoletta si giustifica dicendo che le tariffe erano ferme da 5 anni... peccato che il nostro sistema ferroviario sia quasi immobile da 50 anni!
E non ci si salva in calcio d'angolo dicendo che il costo di un biglietto in Italia è inferiore a quello di Spagna, Germania o Francia, perchè in questi paesi un ritardo di 30 minuti o di 2 ore è un'eccezione, mentre da noi è spesso la regola.
Se poi si pensa a quanto hanno speso in questi anni le Ferrovie in pubblicità (ma un monopolista ha così bisogno degli spot???), invece di utilizzare quei soldi per il potenziamento del servizio, allora l'arrabbiatura è più che legittima!
Ma la Finanziaria del governo Prodi non aveva destinato un'ingente quantità di soldi alle Ferrovie dello Stato???
Che dire... è sempre la solita storia... aumenti ingiustificati che penalizzeranno soltanto il ceto medio-basso, all'insegna di un governo che "di sinistra" ha solo il nome.
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