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28 novembre 2007

Viva le casalinghe italiane !!!


La mia nonna, donna di antica tradizione, sostiene da tempo che le donne moderne non vogliono più fare le casalinghe (disperate) e che questo "ruolo in casa" da molti non è considerato un vero mestiere.

In realtà, fare la casalinga (in maniera seria) è uno dei lavori più faticosi, ma allo stesso tempo utili, che ci sia.

Innanzitutto il ruolo di educatrice dei figli piccoli: oggi le mamme escono di casa alle 8 e rientrano alle 19, ma alle 21 i figli vanno a letto ed in quelle due ore c'è da preparare la cena e da mangiare.
La crescita dei bambini è così affidata a nonni, tate o asili nido e questo comporta spesso bimbi viziati che non riconoscono l'autorità dei genitori.

Asili nido e tate poi hanno un costo da sostenere non indifferente: dai 300 ai 700 euro al mese per ciascun figlio.
Se invece si vuole avere una casa sempre pulita ed in ordine, va messa in conto una "donna delle pulizie" che, per venire una volta alla settimana, vuole almeno 150-200 euro al mese.
Portare i propri vestiti a lavare e stirare in tintoria significa 3-5 euro a capo.

Vogliamo parlare anche della genuinità dei cibi? Un minestrone, una torta, un pezzo di arista fatti in casa non avranno paragoni rispetto ai piatti già confezionati, oltre ad avere un costo di produzione notevolmente inferiore.
E se dicessi anche che le casalinghe non contribuiscono al traffico e quindi permettono di accorciare i tempi di spostamento degli uomini da/verso il lavoro, oltre a non aver spese fisse di trasporto?

Insomma, che senso ha per uno dei genitori (anche l'uomo) andare a lavorare, se poi lo stipendio guadagnato (1.000-1.200 euro) vola via nei modi sopra citati?

W le casalinghe! (non le casalingue, eh!)


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