L'estate è sinonimo di mare e l'Italia da questo punto di vista non può certo lamentarsi, con i suoi 5.000 Km di costa balneabile ed i 3.500 Km di spiagge. Circa 900 Km di costa sono occupati da stabilimenti balneari, che ovviamente sono sorti nei luoghi di villeggiatura più importanti e laddove è migliore l'accessibilità.
Tuttavia per coloro che non vogliono rinunciare alla spiaggia libera e al mare, per scelta di vita o per motivi economici, ogni anno la situazione si fa sempre più dura: si stanno riducendo sempre di più gli arenili privi di sdraio ed ombrelloni e allo stesso tempo si sta diffondendo lentamente un comportamento alquanto scorretto da parte dei gestori dei bagni, che impediscono l'accesso alla spiaggia attraverso il proprio stabilimento. Ecco dunque un piccolo manuale di sopravvivenza per il turista o la famiglia che vuole passare un giorno o un'intera vacanza al mare, evitando spiacevoli situazioni e difendendosi da prepotenze gratuite.
1) Non vi fanno entrare nello stabilimento per andare al mare, o vogliono farvi pagare il biglietto, oppure vi proibiscono di stazionare temporaneamente per fare un bagno sulla battigia antistante l’area compresa nella concessione, anche se non possedete oggetti strumentali alla balneazione (sdraio, ombrellone), se non il semplice telo da mare.
Avete il diritto di entrare gratuitamente, raggiungere il mare per la via più breve o quella che vi indicheranno, e decidere se fare il bagno posando i vostri indumenti, prendere il sole, purché non intralciate il passaggio dei mezzi di soccorso o il passaggio di altri, o se non desiderate fare un bagno, potete passeggiare lungo la battigia. Ricordate che la battigia è un’area esclusa dalla concessione demaniale su cui il concessionario non ha alcuna titolarità di contestare alcunché.
2) Non vogliono farvi uscire dallo stabilimento?
Come sopra.
3) Volete vedere il mare ma lo stabilimento è chiuso e la spiaggia libera è lontana?
Non c’è alcuna legge che permette a qualcuno di impedire l’accesso al mare fuori della stagione balneare. Pertanto i gestori devono lasciare la possibilità d’accesso, e se trovate chiuso è l’occasione di denunciare l’accaduto ai Vigili Urbani, e alla Capitaneria di Porto.
4) Volete andare in spiaggia a pescare ma non sapete dove entrare?
Come sopra.
5) La spiaggia libera è sporca?
La pulizia delle spiagge libere è a carico del Comune. Se la spiaggia è sporca non esitate a inviare una segnalazione o un esposto circostanziato al comune di appartenenza
6) La spiaggia in concessione ad uno stabilimento è sporca d’inverno?
La pulizia della spiaggia in concessione è un obbligo del concessionario anche d’inverno. Segnalate il fatto al comune di appartenenza o alla Capitaneria di Porto.
7) Quali sono gli standard di sicurezza?
Ogni cento metri d’arenile ci deve essere una postazione di salvataggio con un operatore abilitato, dotato di: maglietta con scritto in maniera ben visibile “salvataggio”; fischietto; pattino o battello rosso con riportata la scritta “salvataggio” e il “nome dello stabilimento”; due salvagente anulari di cui uno munito di una corda di almeno 30 metri; una gaffa.
8) Non viene rilasciata la ricevuta fiscale per la cabina, l’ingresso o altro.
Come ogni altro esercizio, il mancato rilascio della ricevuta è una violazione della legge.
9) Non ci sono accessi per disabili fino alla battigia.
Si tratta di una violazione della legge 104 del 1992, sui diritti delle persone disabili.
10) Sono in corso costruzioni di immobili sul demanio?
Va verificato se c’è un cartello che autorizza la costruzione e inviare un esposto al comune.
11) Ci sono fognature a cielo aperto che scaricano in mare.
Inviare immediatamente un esposto alla Procura della Repubblica, alla Provincia e al Comune.
Questo è solo un riassunto, ma se volete approfondire l'argomento, leggendo anche gli scandalosi profitti che fanno alcuni stabilimenti rispetto al canone corrisposto allo Stato, scaricatevi il libretto PDF dal sito dei Verdi.
1 luglio 2010
Accesso alle spiagge: come difendersi
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1 commenti:
ormai è diventata proprio una camorra
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