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29 dicembre 2010

I lavori piu' richiesti in Italia nel 2010


Lavori più richiesti nel 2011 in Italia, professioni più ricercate, lavori più pagati, professioni più redditizie, occupazioni per neo laureatiPer decenni ci hanno fatto credere che un misero pezzo di carta raccattato all'Università, chiamato laurea, bastasse ad aprire tutte le porte del mondo del lavoro e ci facesse ottenere, quasi fosse un diritto acquisito, un posto da dirigente ed uno stipendio da nababbo.
Purtroppo in Italia la realtà attuale è molto differente: la disoccupazione giovanile è al 25% e tra questi la maggior parte sono proprio ragazzi laureati.


Se invece di puntare al titolo di "dottore in informatica umanistica" (ma ci sono anche "Scienze del fiore e del verde", "Scienze e tecnologia del legno", "Ingegneria del cinema", "Gestione delle risorse nei territori montani" e "Corso di laurea in Scienze e Tecniche equine", tanto per citarne alcune) si fosse guardato maggiormente a cosa cercasse il mercato del lavoro, oggi non saremmo in questa situazione.
E così in Italia abbiamo adesso la bellezza di 210.000 avvocati (1 ogni 283 abitanti) contro i 44.000 legali della Francia (1 ogni 1.465 abitanti), mentre i lavori più richiesti nel 2010 sono panettiere, pasticcere, cuoco, installatore di infissi, sarti, estetisti e falegnami, professioni che non richiedono anni di studio sui libri ma bensì corsi di specializzazione della durata di qualche mese.


Cosa ne consegue? I giovani laureati iniziano a lavorare, quando va bene, a 28-30 anni e rimangono a casa dei genitori fino a 30-35 anni, con stipendi il più delle volte miseri e la prospettiva di andare in pensione dopo non meno di 35 anni di contributi, quindi non prima dei 65 anni di età.
Viceversa, chi decidesse di specializzarsi in uno dei mestieri sopra citati comincerebbe a guadagnarsi la pagnotta già a 20-22 anni, con un anticipo di circa 8 anni rispetto ai laureati, e eviterebbe molto probabilmente di diventare uno dei famosi "bamboccioni".
Che dire? A voi la scelta, ma io, se fossi un genitore, propenderei più per la seconda ipotesi. E voi?


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7 commenti:

e ha detto...
 

concordo pienamente

Infermiere amareggiato ha detto...
 

Beh, per quanto riguarda l'Infermiere avrei qualcosa da ridire... Innanzitutto non so dove tu abbia sentito che non servano "anni di studio sui libri ma bensì corsi di specializzazione della durata di qualche mese". Serve una laurea, tantissima passione per quello che fai e pazienza infinita. E per quanto riguarda lo stipendio lo stanno via via riducendo sempre di più, fermo restando però il ruolo carico di responsabilità che un Infermiere
ricopre.
Quando si sceglie il percorso per il proprio futuro lavorativo non basta cercare la professione più remunerativa, ma bisogna essere coerenti con se stessi. Ne ho visti parecchi iniziare il corso di laurea con me e rinunciare dopo un anno perchè si erano resi conto che certe situazioni che per in Infermiere sono la norma per loro erano decisamente inaffrontabili...

Riccardo ha detto...
 

Ciao, scusami per la svista!
Ho rimosso l'infermiere dalla lista.

Concordo con te sulla scelta del lavoro coerente con se stessi: purtroppo credo che oggi meno della metà delle persone scelga una specializzazione in base alle proprie passioni.

Anonimo ha detto...
 

Carissimo Salmo,
un problema degli italiani è quello di parlare in modo superficiali e qualunquista. Benvenuto. Ho frequentato una delle lauree inutili che hai citato. E da qualche tempo lavoro in un azienda fuori dal confine italiano con contratto indeterminato e ben retribuito. L'italia avrà bisogno anche di pasticceri (e ben vengano!), ma con un Italia solo di pasticceri, senza laureati, avremo un economia che andrà sempre più a rotoli. Mentre nei paesi europei più moderni nuove e vecchie figure professionali vengono apprezzate e cercate nel mondo del lavoro.

E' con la conoscenza che si produce innovazione, ed è con l'innovazione che si rilancia un paese.
A breve anche i pasticceri saranno disoccupati, nessuno avrà più i soldi per mangiarsi i pasticcini.

Alberto

Riccardo ha detto...
 

Ciao Alberto, sono totalmente d'accordo con quanto scrivi.
Il mio però non è qualunquismo, casomai sfiducia nello Stato. La differenza è che tu sei uno di quelli che ha avuto il coraggio di lasciare questo paese per andare laddove certe professioni sono valorizzate, il restante 90% invece rimarrà qua, ma con l'Italia in queste condizioni non troverà mai un lavoro inerente a ciò che ha studiato.

Gigi ha detto...
 

Sul sito web della Software University c'è una pagina dedicata ai mestieri più richiesti dal mercato del lavoro IT:
http://www.softwareuniversity.net/quali-mestieri-sono-richiesti

Anonimo ha detto...
 

be io ho una qualifica come cuoco ho 19 anni e non riesco a trovare lavoro vedi tu


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