La capacità di autovalutazione delle persone, sia che riguardi il compiere una certa azione, sia il possedere determinate qualità o conoscenze, solitamente è molto scarsa; quasi sempre ci si sopravvaluta o ci si sottovaluta a seconda del proprio carattere.
Uno dei campi in cui più frequentemente distorciamo la percezione del nostro sapere è quello della conoscenza delle lingue straniere. Ho avuto a che fare con molte persone che millantavano, anche sui curricula, di avere un inglese fluente da madrelingua e che nei fatti erano al livello di "the pen is on the table", così come al contrario conosco gente che ridimensiona il proprio sapere ma che è in grado di reggere una conversazione in maniera dignitosa.
Per evitare tutto questo e autovalutare la propria conoscenza delle lingue straniere in maniera obiettiva, è opportuno utilizzare il quadro europeo comune di riferimento per le lingue.
La valutazione si divide in 3 segmenti: Comprensione (ascolto, lettura), Parlato (interazione, produzione orale) e Produzione Scritta. Per ciascuna voce bisogna attribuirsi un punteggio che va da A1 (il più basso) a C2 (il più alto), sulla base della descrizione posta all'interno di ciascun riquadro; se la vostra capacità reale rispecchia quanto riportato, quello sarà il vostro giudizio.
Ad esempio, se in fase di lettura vi ritrovate in "Riesco a capire testi scritti di uso corrente legati alla sfera quotidiana o al lavoro. Riesco a capire la descrizione di avvenimenti, di sentimenti e di desideri contenuta in lettere personali" ma non ritenete di essere in grado di "leggere articoli e relazioni su questioni d’attualità in cui l’autore prende posizione ed esprime un punto di vista determinato. Riesco a comprendere un testo narrativo contemporaneo", allora il vostro livello di lettura sarà B1.
Potete trovare tutte le voci dettagliate cliccando qua, oppure potete scaricare un più comodo file in formato pdf.
18 giugno 2012
Come valutare il proprio livello di inglese
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