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12 dicembre 2007

L' Italia è una repubblica fondata sui TIR


L'Italia è una Repubblica fondata sui tir.

Abbiamo visto cosa succede nel nostro paese se i camionisti decidono di fare uno sciopero SERIO e non una delle solite pagliacciate di 8 ore che non servono a nessuno: l' Italia si è fermata.

Le motivazioni di questa protesta stanno nella mancata attuazione, da parte del Governo, degli impegni assunti nel febbraio scorso e nel mancato inserimento in Finanziaria delle risorse necessarie a rendere più competitivo il settore. I sindacati chiedono una migliore regolamentazione sui costi d'impresa e sulle tariffe, l’eliminazione dell’abusivismo e un maggior controllo sui rincari del gasolio. Sono d'accordo con loro, non è possibile che lo Stato non intervenga di fronte all'aumento sconsiderato del carburante che c'è stato nell'ultimo anno.

La forza dell'attuale Governo è tutta lì, nella precettazione di ieri sera che è stato deciso bellamente di ignorare, continuando lo sciopero fino a venerdì. Prodi e compagnia, invece di andare a fare inaugurazioni a sinistra e a destra, avrebbero dovuto pensarci prima, anche perchè la questione è sul loro tavolo da oltre un mese... che vergogna!

Speriamo che almeno tutto ciò faccia riflettere su quanto è assurda l'organizzazione italiana, sull'inesistenza del trasporto su rotaia e sul perchè in Sicilia si debbano mangiare le mele dell'Alto Adige ed in Trentino le arance del sud Italia.

Vorrà dire che per una volta andremo tutti a piedi, mangiando le scorte della dispensa fino ad esaurimento.


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7 commenti:

Mavero ha detto...
 

Qua ti sbagli amico mio.
Supponi che il trasporto su rotaia sia attivo e funzionante ... come la porti la merce dalla stazione fino alle varie destinazioni se i camion non circolano?
Purtroppo, anche se ce l'abbiamo in quel posto, loro hanno la sacrosanta ragione di ribellarsi, non hanno più niente da perdere.
Inutile dare la carota ai taxisti e le bastonate ai camionisti.

E' fastidioso, ma è il loro unico modo di farsi vedere dal governo, inetto e incapace di tutelarci.

Certo, non giustifico gli idioti dei picchietti e delle violenze, quelli cretini sono e cretini restano.

Riccardo ha detto...
 

Mavero, forse non hai letto bene quel che ho scritto: ho detto che sono d'accordo con la protesta dei camionisti e che appoggio il loro sciopero.
Sulla questione "trasporto su rotaia" è indubbio che se si utilizzasse maggiormente il treno, gli spostamenti su gomma si ridurrebbero a tratti molto più brevi.
Concordo con te sulla stupidità di certe violenze verso che non vuole aderire.

Ciao! :)

giUno ha detto...
 

Sono da 30 anni a contatto diretto con i padroncini del trasporto merci su gomma, per lavoro e per passione. Come in tutti i settori esiste gente molto per bene nel settore e gente che approfitta delle situazioni, che furbescamente applica le leggi non scritte della strada, che si sente meglio se riesce a fregare il suo simile. Per non scendere nel qualunquismo, credo che la percentuale di solidarietà tra camionisti sia abbastanza elevata. Personalmente credo che facciano un lavoro di grande responsabilità, rendono un servizio indispensabile all'Italia e all'Europa, fanno sacrifici e affrontano difficoltà, intemperie, rischi, fatica con grande abnegazione. Sono dalla loro parte nella protesta, anche se sono un uomo che ha sempre votato a sinistra, mentre qualcuno legge l'appoggio della destra nella continuazione della protesta. Certo, sono contrario alle manifestazioni di violenza e di picchettaggio forzato, ma sono ad esortare a continuare una protesta civile, ma ferma: il Governo deve scendere a patteggiamenti, il settore ha bisogno di regole idoneee.

Anonimo ha detto...
 

Non so fino a che punto sia valida la precettazione messa in atto dal ministro bianco perchè mi sembra che molti autotrasportatori "offrono un servizio pubblico ma fanno parte sempre di imprese private"!Correggetemi se sbaglio...

Buonsenso ha detto...
 

Solidarietà ai camionisti che con il coraggio della disperazione si oppongono ad un governo bolscevico, sempre pronto a concedere prebende ed incentivi solo ai paraculi di stato, ai grandi industriali politicamente corretti ed al gregge dei dipendenti allineati e coperti sapientemente guidato dai pastori della triplice.

In un paese dove la legalità è ormai una barzelletta Prodi, il calabrache, si permette di fare la voce grossa con chi chiede solo di essere messo in condizione di lavorare e guadagnare dignitosamente, senza essere stritolato da un fisco cubano e da costi di esercizio che crescono ogni giorno di più per la gioia di una politica parassita che vive di voto di scambio alimentato con il denaro di quei pochi (sic.) che non accettano di vendere la propria dignità per un tozzo di pane.

Devo sperare che il giochino subdolo e vigliacco del governo che cerca di mettere il paese contro una categoria perchè non abbassa la testa, possa fallire miseramente così come fallito è questo governo e questa classe dirigente uscita non certo per meriti propri indenne dalle macerie di tangentopoli. Miserrimi politici di seconda fila che non hanno saputo cogliere un'occasione irripetibile, quella di dare una svolta al percorso di un paese che corre incoscente verso il suicidio sociale ed economico.

Gli italiani anzichè lamentarsi perchè non trovano le zucchine al mercato farebbero meglio ad unirsi alla protesta, bloccare non solo autostrade am anche viottoli e sentieri, come non capire che le ragioni dei camionisti sono le stesse di quella che è la parte sana del paese, che tira la carretta da decenni ed in cambio riceve solo sputi in faccia, da boiardi e mantenuti di tutte le risme che oggi trovano massima espressione in questo governo vergognoso.

"Divide et impera" qualcuno a Roma lo aveva capito già tanto tempo fa!

Lorenzo ha detto...
 

Speriamo duri qualche mese questo sciopero!!
Così ci renderemo finalmente conto che siamo petrolio-dipendenti.

Riccardo ha detto...
 

@Rufino: penso che tu abbia ragione.

@Buonsenso: tutto vero ciò che hai detto, grazie!

@Lorenzo: quanto si girava bene in auto in questi 2 giorni...


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